Con l’entrata in vigore del regolamento dell’unione europea n. 650/2012 che avverrà il 17 agosto p.v. viene completamente riformata la normativa di diritto internazionale privato che si occupa delle successioni trasfrontaliere, almeno per quanto riguarda i rapporti interni all’unione. Partiamo con ordine: con la Legge 218/1995 il legislatore italiano ha da anni regolato l’intera materia del diritto internazionale privato, la branca di diritto che regola i rapporti di diritto privato quando questi hanno dei profili di internazionalità (parti straniere, beni siti all’estero etc…) e, all’interno di detto testo Unico ha regolato anche le successioni internazionali. Per il nostro ordinamento peraltro, quando ci si trova di fronte a successioni con profili di internazionalità la legge competente, con cui regolare la successione ereditaria, è quella di cittadinanza, salva diversa scelta da parte del disponente (futuro de cuius) che individui come legge competente la legge di residenza. Detta norma base, che coordinata con le altre norme di diritto internazionale privato, regola la materia successoria, peraltro, viene sostituita, da agosto, almeno per quanto riguarda i rapporti intra europei, dal regolamento suddetto. Regolamento Ue che, essendo già dettagliato nei suo articoli, come tutti i regolamenti Europei, è direttamente applicabile in tutti gli stati membri (ad esclusione di Regno Unito, Irlanda e Danimarca che hanno esercitato il diritto di opting out) e che prevede, come legge competente a regolare l’intera successione ereditaria, la legge di residenza abituale del de cuius. Il nuovo Regolamento quindi vuole regolare direttamente e in modo unitario ed esaustivo le successioni transfrontaliere e ciò in particolare per quanto riguarda: – competenza, – legge applicabile, – riconoscimento e dell’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici in materia di successioni – Certificato successorio europeo. E ciò in quanto lo scopo che si pone è quello di superare le diversità delle norme di diritto sostanziale e delle norme che regolano la competenza giurisdizionale o la legge applicabile, eliminando così la molteplicità delle autorità che possono essere adite nell’ambito di una successione internazionale,e la frammentazione delle successioni che il divergere dell’applicazione di tali norme può comportare e semplificando i rapporti trasfrontalieri alla luce anche del principi europeo che regola la libera circolazione dei cittadini in Europa. Le novità sono evidentemente impressionanti. Innanzi tutto il cambio di normativa competente: dalla legge di cittadinanza alla legge di residenza abituale del de cuius; secondariamente le norme che regolano chiaramente le procedure per il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici emessi in Europa in materia successoria e, infine, il nuovissimo Certificato Successorio Europeo. Il CSE, novità assoluta introdotta con il Regolamento 650/12, è un documento che dovrebbe permettere di dimostrare con esattezza gli elementi accertati in forza della legge applicabile alla successione o di altra legge applicabile a elementi specifici, come la validità sostanziale delle disposizioni a causa di morte, in modo tale che l’erede, il legatario, e gli altri soggetti aventi interesse alla successione come l’esecutore testamentario o il curatore dell’eredità giacente possano dimostrare con facilità la propria qualità e/o i propri diritti e poteri in ogni altro Stato membro con la presentazione del documento rilasciato dall’autorità competente per quella successione. Il legislatore europeo peraltro, non si è limitato ad individuare in modo dettagliato i contenuti del CSE, bensì ha emanato un secondo regolamento di esecuzione, il n. 1329/2014 che pubblica i fac simile obbligatori dei moduli sia di richiesta del CSE all’autorità territorialmente competente, sia del CSE stesso. Ultimo step per rendere la norma del tutto applicabile, in tempo per la sua entrata in vigore ad agosto 2015, l’emanazione di norma nazionale (per l’Italia la Legge Comunitaria 2013 bis – legge 161/2014) che individui l’autorità competente all’emanazione del Certificato. In Italia la legge suddetta ha individuato come autorità competente in via esclusiva per l’emanazione del CSE, il Notaio. Si attende ora la prossima entrata in vigore della normativa europea per vedere le prime applicazioni concrete dei nuovi istituti. Resta fermo che la legge 218/1995, che non opererà più per le successioni intraeutropee, comunque, resta in vigore e applicabile per tutte le altre successioni internazionali
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