Le successioni

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Un anno di riforma telematica – primi bilanci

Trascorso ormai un anno dal famigerato 27 dicembre 2016 e dalla pubblicazione del Nuovo Modello di dichiarazione di successione, poi entrato in vigore il 23 gennaio 2017, è tempo di fare un primo bilancio per valutare la bontà e l’impatto della riforma.Certamente il Nuovo modello, con le istruzioni di compilazione che lo corredano, ha il pregio di essere più completo, contenendo alcune sezioni del tutto nuove ed, in particolare, completando l’iter successorio (naturalmente dal punto di vista fiscale), con la devoluzione ai singoli chiamati e la conseguente costituzione delle singole quote di eredità, oltre al collegamento tra cespiti e soggetti richiedenti le singole agevolazioni/riduzioni possibili.

Questo sicuramente limiterà di molto i possibili errori sia di compilazione (tutto il collegamento soggetti, beni, quote, agevolazioni e documentazione collegata è controllato dal software di controllo interno al Desktop telematico dall’Agenzia delle Entrate), sia di liquidazione imposte da parte dell’Agenzia stessa (che non ha più l’onere di determinare le singole quote ed imputare le singole agevolazioni e riduzioni, essendo già svolto questo adempimento dal contribuente o dall’intermediario).
Lo stesso invio telematico, preceduto da una compilazione su supporto software dovrebbe limitare gli errori e favorire la devoluzione, semplificando il lavoro anche del professionista.

Nell’insieme dunque una riforma da apprezzare perche non solo innovativa ma anche completa e tesa a risolvere tutte le problematiche che il Modello 4 si portava dietro.

Volendo trovare dei difetti, però, non possono però essere taciute le “sviste” più importanti del legislatore fiscale, “sviste” che rischiano di rendere vana l’intera riforma telematica.

Innanzi tutto l’impossibilità di richiedere telematicamente la copia conforme della dichiarazione. In sostanza il professionista che ha provveduto all’invio deve, se ha necessità di avere una copia conforme, andare all’ufficio territoriale e chiedere la copia cartacea. Un disagio enorme, finalmente però superato con provvedimento AE del 28 dicembre 2017, implementando il modello telematico della possibilità di richiedere la copia conforme direttamente in via telematica.

La seconda svista poi, ancor più grave, consiste nell’impossibilità di effettuare l’invio telematico laddove il contribuente scelga di pagare le imposte in autoliquidazione con il Modello F24.
Il rischio evidente, infatti è quello che, vista la generale ritrosità del contribuente a fornire il proprio Iban, o il professionista “presterà” il proprio conto corrente indicando il proprio Iban nella pratica telematica, oppure le pratiche non potranno che essere consegnate a mano direttamente dal contribuente presso l’Ufficio competente per territorio, in sostanza cancellando o comunque riducendo pesantemente gli effetti della riforma.

A ciò aggiungasi la necessità che ha questa riforma epocale di assestarsi, modificando tutti i passaggi che hanno fatto riscontrare errori, correggendo i blocchi del sistema software etc.

Ciò detto, non dobbiamo disperare. Certamente la riforma ha la necessità di assestarsi e risolvere i problemi esistenti ma è probabile che il legislatore fiscale, soprattutto nel 2018, anno in cui con il Provvedimento del 28 dicembre viene ancora permesso il doppio binario di consegna, lasciando in vigore anche il Modello 4, affronterà le problematiche più importanti e ci consegnerà una riforma che, nei suoi contenuti definitivi, non potrà che essere vista positivamente dal professionista.

Anche recentemente, con Provvedimento direttoriale n.305134 del 28 dicembre 2017, sono stati sostituiti modello di dichiarazione ed istruzioni di compilazione, con una nuova versione, recante alcune modifiche strutturali e l’eliminazione di alcuni dei bug riscontrati nel corso del 2017, che entrerà in vigore e sarà utilizzabile dal 15 marzo 2018. Da subito invece la proroga della possibilità di utilizzo del vecchio modello 4 cartaceo in alternativa al modello telematico per tutto il 2018.

 


1 commento

  1. Fernando ha detto:

    Per completare l’analisi, bisogna anche ricordare che attualmente le pratiche, seppur compilate telematicamente, ma liquidate con F24 cartaceo nella fase di consegna presso l’Ufficio competente, dovranno essere in Back Office ricompilate dal personale per essere caricate a sistema (doppio lavoro) mentre sarebbe sufficiente consentire il caricamento del documento da pen drive. Si auspica un intervento correttivo in merito.
    Fernando De Marzi

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