di Barbara Bosso de Cardona – Notaio in Torino
Introduzione
L’art. 590 c.c. prevede la possibilità di confermare le disposizioni testamentarie nulle.
La norma in esame costituisce un’eccezione al principio generale sancito dall’art. 1423 c.c. secondo il quale un contratto nullo non può essere convalidato, se la legge non dispone diversamente.
In ambito successorio questo principio subisce una deroga in quanto prevale il principio della conservazione della volontà testamentaria (c.d. favor testamenti) che si sostanzia, da una parte, nell’interesse a conservare la volontà del testatore espressa in un atto per sua natura irripetibile, e, dall’altra parte, di consentire ai parenti del defunto, se lo desiderano, di dare comunque esecuzione alle volontà espresse dal defunto.
Tipi di conferma
L’art. 590 c.c. prevede due modalità con cui confermare le disposizioni testamentarie nulle:
- Conferma espressa: i soggetti che potrebbero agire per far valere l’invalidità della disposizione testamentaria, dopo la morte del testatore, dichiarano di voler confermare la disposizione. Poiché ai fini della validità della conferma occorre che i soggetti che confermano siano a conoscenza dell’invalidità del testamento, si ritiene opportuno fare menzione nella conferma della menzione della causa d’invalidità e che essi sono a conoscenza di ciò ma intendono comunque confermare la disposizione invalida;
- Conferma tacita: i soggetti che potrebbero agire per far valere l’invalidità della disposizione testamentaria, e che sono a conoscenza di tale invalidità, danno volontaria esecuzione alla disposizione testamentaria
Quali disposizioni posso essere confermate?
È certamente possibile confermare una disposizione testamentaria nulla per vizi di forma (ad es. per mancanza di autografia o di sottoscrizione nel testamento olografo).
Non sono invece confermabili le disposizioni testamentarie nulle in quanto contrarie ai principi di ordine pubblico (es. testamento che contiene un patto successorio oppure una sostituzione fedecommissaria oltre i limiti di cui all’art. 692 c.c.).
E’ discussa, invece, la possibilità di confermare un testamento orale (c.d. testamento nuncupativo). La soluzione dipende dalla tesi cui si aderisce circa la natura giuridica del testamento orale. Secondo un primo orientamento, il testamento orale manca dei requisiti minimi di forma per cui esso non nullo (e, quindi, come tale confermabile) ma inesistente (e, pertanto, non può essere oggetto di conferma).
In tema di conferma di testamento nullo si è espressa recentemente la Corte di Cassazione (v. sent. n. 9935 del 16 aprile 2025) la quale ha affermato che:
“L’art. 590c.c., nel prevedere la possibilità di conferma od esecuzione di una disposizione testamentaria nulla da parte degli eredi, presuppone, per la sua operatività, l’oggettiva esistenza di una disposizione testamentaria che sia comunque frutto della volontà, anche viziata, del de cuius, sicché la conferma delle disposizioni testamentarie nulle non trova applicazione solo in ipotesi di accertata sottoscrizione apocrifa del testamento, la quale esclude in radice la riconducibilità di esso al testatore”

